venerdì 20 luglio 2012

Quanto amianto c'è a Paderno Dugnano ?

Amianto sui nostri tetti

Esiste una mappatura dell'amianto ancora presente  nel territorio di Paderno Dugnano e in quale stato si trova?
I principali rischi sono riscontrabili in un muro ricoperto di amianto che si sgretola, o in una tettoia di eternit rovinata è meglio segnalarla immediatamente alla Asl locale. 

Molti degli edifici costruiti in diritto di superficie a Paderno Dugnano, risalgono ad anni precedenti il 1992, e come si può facilmente immaginare non si è lesinato nell’uso di componenti edili che contengono fibre di amianto.
Consci della pericolosità di vivere a stretto contato con quello che è stato definito “un grave problema ambientale e sanitario” alcuni condomini hanno provveduto a loro spese alla bonifica delle parti di amianto presenti nello loro case, mentre in molti altri edifici costruiti in edilizia convenzionata ne si rileva ancora oggi la presenza, ed in un non lontano futuro si dovrà necessariamente procedere alla rimozione e alla bonifica.
In questo quadro l’Amministrazione comunale nella propria azione amministrativa, invece che venire incontro alle legittime esigenze ed aspettativa dei cittadini, con contributi, sconti, riduzioni, non ha pensato di far di meglio, se non di tartassare i propri amministrati con richieste assurde per tutti, “proponendo” nell'anno 2011, per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, importi tra i 6.000 e i 15.000 euro, e quindi senza tenere nel minimo conto della presenza o meno di questo vero e proprio pericolo sanitario, la cui presenza andrà ad incidere, anche economicamente, ancora una volta nelle già saccheggiate tasche dei cittadini.
Per le stime commissionate dall'Amministrazione di centro destra che governa la città, bisogna considerare gli edifici come nuovi, come se fossero stati costruiti ieri, senza alcuna vetustà, come se la costruzione rispetti, tra l’altro, anche la legge 257 del 1992.
Le nostre case, per la trasformazione del diritto di superficie, vengono valutate, chissà perché al valore minimo al metro quadro di 2.250 euro, e naturalmente escluso il box, quello è a parte. Tale valutazione è inaccettabile per qualunque condomino (a prescindere da una collocazione più o meno centrale dell’immobile o dall’anno di costruzione dello stesso) e a maggior ragione per chi ha affrontato o dovrà affrontare a proprie spese il problema amianto.
Queste stime sono totalmente diverse rispetto a quelle che la stessa Giunta di centro destra padernese ha proposto solo ad alcuni nell’anno 2010, per gli altri cittadini sono state aumentate, gonfiate, esagerate, più che raddoppiate.

Bonifica del tetto in amianto di un 
CONDOMINO 167 a CALDERARA



Pubblichiamo di seguito una lettera che abbiamo ricevuto oggi:
Oggi,dopo 14 anni di sofferenza,lotte,spese non indifferenti dal sottoscritto patite,la ditta CVG di Legnano ha portato via il nostro tetto in amianto. 1.700 mq di veleno che abbiamo respirato per 28 anni e che abbiamo fatto respirare all'Asilo Nido di Calderara, alla Scuola Media Teodoro Croci, all'Oratorio di Calderara, ai visitatori e parenti nonchè agli abitanti vicini.
Stanotte non ho chiuso occhio. Dovrei essere felice ed orgoglioso, ma non è così, perchè le innumerevoli scoperte dei ricercatori dicono che ti puoi ammalare anche dopo 20, 30, 40 anni non solo di asbestosi ma anche di tumori del tratto gastrointestinale e di leucemie. Si rendono conto dell'agonia che ci fanno fare a noi tutti?
Ed il Sindaco, Dottor farmacista Alparone,insieme al  Vice Sindaco, Signor Bogani,insieme alla Giunta Comunale,alla Maggioranza del Consiglio Comunale, al Geometra Consulente a pagamento, hanno avuto il barbaro coraggio di affermare che questa casa è Signorile e costruita con materiali di lusso.
Come tutte le case costruite negli anni 80 molti Comuni per calmierare i prezzi espropriavano terreni incolti, improduttivi, acquitrini costruivano con materiali scadenti e pericolosi per la salute.
Ci hanno fatto fare da CAVIE senza esserne al corrente.
Chi tace e china la testa una volta lo farà sempre e muore ogni volta che lo fà, chi invece parla, si confronta, si documenta e cammina a testa alta è un UOMO e muore una sola volta.
Cittadini unitevi e lottate contro le ingiustizie pancia in dentro e petto in fuori.
Amministratori della cosa pubblica conoscete il significato di DIGNITA'?
Taccone Pasquale

10 commenti:

  1. Antonio pensava fosse gesso, e spesso lo puliva, dal davanzale delle finestra, con la mano. 
Per la signora Lucia, invece, erano i residui dei pollini primaverili, e credeva che le sue difficoltà respiratorie fossero dovute, dunque, a una banale allergia. Oggi, Antonio e Lucia, inquilini delle case popolari di via Feltrinelli a Milano, non ci sono più. Stroncati da un mesotelioma pleurico. In una parola: un tumore.
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  2. L’amianto, vietato dal lontano 1992, riveste ancora 1660 km/q solo in Lombardia. E le bonifiche procedono a rilento. Una lentezza che, letteralmente, uccide. Solo in questa regione, negli ultimi nove anni, si sono contati 3.109 casi di mesotelioma pleurico, la patologia cancerogena che colpisce chi ha respirato la polvere bianca.
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  3. Oggi i muratori sono venuti per smontare una vecchia canna fumaria di amianto nel nostro palazzo. Siamo dovuti stare con tutte le finestre chiuse per evitare che entrasse la polvere (la canna fumaria è vicina al nostro balcone della camera da letto). Adesso mia madre si è messa in testa che vuole pulire il balcone dalle polveri causate dai lavori, ma non so come farle cambiare idea!
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  4. La costruzione delle torri del World Trade Center fu terminata nel 1973; le strutture in acciaio furono spruzzate con amianto (contenente il 30 per cento di crisotilo) e 5 mila tonnellate di amianto furono utilizzate per le tramezze e le coibentazioni. Ma, almeno ufficialmente, solo fino al quarantesimo piano: in seguito alla presa di posizione di numerosi scienziati Usa, tra cui uno studio fondamentale di Irving Selikoff, gli altri settanta livelli furono elevati utilizzando ulteriori materiali. Nel febbraio del 1972, poi, l’utilizzazione dell’amianto nell’edilizia newyorkese fu vietata per legge.
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  5. Broni è un paese in provincia di Pavia.
    Broni è un intero paese sotto la polvere dell’amianto per più di 60 anni.
    Quasi 4000 i lavoratori che si sono alternati nella fabbrica. Oltre 2000 i morti. Ad aprile di quest’anno si apre il processo: Broni chiede giustizia!
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  6. Dopo anni dall’installazione , le coperture subiscono un deterioramento per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell’erosione eolica e di organismi vegetali, che determinano corrosioni superficiali con affioramento delle fibre e conseguente liberazione di queste in aria.
    Nelle coperture la liberazione di fibre avviene facilmente in corrispondenza di rotture delle lastre e di aree dove la matrice cementizia è corrosa.
    Le fibre rilasciate sono disperse dal vento e, in misura ancora maggiore sono trascinate dalle acque piovane, raccogliendosi nei canali di gronda o venendo disperse nell’ambiente dagli scarichi di acque piovane non canalizzate.
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  7. L’amianto rappresenta un rischio per la salute se le sue fibre sono rilasciate o se sono presenti nell’aria e se queste vengono respirate. Gli organi maggiormente colpiti dall’esposizione ad amianto sono i polmoni e la pleura. A carico del polmone, l’amianto può provocare il cancro o una malattia cronica detta ‘asbestosi’, mentre a carico della pleura la patologia correlata è il tumore noto anche come mesotelioma.
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  8. "Mi ricordo che gattonavo su quel balcone, e avevo le manine sempre sporche di polvere, polvere di amianto". Francesca parla della sua infanzia a Ferentino, provincia di Frosinone. Suo padre era uno dei lavoratori della Cemamit, fabbrica che negli anni '70 e '80 dava lavoro a 200 persone: produceva manufatti di cemento amianto. Era stata messa in piedi grazie ai soldi della Cassa del mezzogiorno. Obiettivo: "emancipare" il territorio. Una speranza di sviluppo, di crescita, nessuno sapeva gli effetti mortali dell'amianto e delle sue polveri. Francesca quando cominciò a camminare insieme agli altri bambini della zona correva allegramente con il suo triciclo tra le lastre del materiale killer. Oggi soffre di una broncopatia restrittiva.
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  9. Le finestre sul cortile, mille finestre sul cortile, ma il cortile è di eternit. Mille metri quadri di onduline fatiscenti da anni alle intemperie. Stanno smantellando. Meglio? Dipende da come lo fanno. È il momento più delicato. Non un avviso per tempo. Si affacciano sul cortile mille abitanti, a pochi passi un asilo e un reparto di Pediatria.
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  10. NEGLI STABILIMENTI DI VIALE SARCA E VIA RIPAMONTI A MILANO
    Operai morti per amianto, 11 dirigenti Pirelli indagati per omicidio colposo
    Tra il 1979 e il 1988 furono 24 i dipendenti che si ammalarono di mesotelioma o altre forme tumorali
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