domenica 30 giugno 2013

La scuola e il parco del paese


Una scuola e un parco salvati dai cittadini con una raccolta di firme, le cui ragioni hanno fatto cambiare idea alla giunta di Paderno Dugnano che ha eliminato dal PGT il POLO SCOLASTICO di Calderara. A nulla sono valse le dichiarazioni del Sindaco riportate su alcuni giornali, in cui sostiene che i cittadini non sono pronti ad una scuola nuova o non sanno pensare al futuro dei loro figli. 

Dichiarazioni che esprimono nei contenuti pochezza e incapacità di comunicare, oltre che a essere di offesa ai cittadini.  


Noi pensiamo che tali dichiarazioni non meritino ne commenti ne risposte, i cittadini hanno dimostrato ed espresso il loro parere con una firma. E quanto vale una firma, pensiamo tantissimo, dichiarare un proprio parere, sostenere una battaglia, rivendicare i propri diritti, una firma per dire con chiarezza e senza equivoci cosa vogliono e questo insieme ad altri cittadini con altre firme, fino ad esprimere un’opinione collettiva. Partecipare in modo collettivo alle scelte di carattere sociale e sui temi che riguardano la collettività, la casa come un diritto primario, il risparmio energetico, la difesa del territorio e dell’ambiente, la scuola, il lavoro, l’integrazione sociale, la sicurezza, ecc. 

Le firme veramente potevano essere molte di più di quelle raccolte, Cara Terra Mia ha aderito alla campagna di raccolta delle firme  privilegiando la raccolta porta a porta raccogliendo consensi e  riscontrando da parte dei cittadini grande conoscenza del problema.

Cosa non è piaciuto ai cittadini, quando per più volte il sindaco e compagnia al seguito, hanno presentato la proposta del polo scolastico unitario, operazione che è sembrata più una proposta immobiliare che un progetto importante per il territorio, e che non hanno mai fatto riferimento alla distruzione degli alberi nel parco che avrebbe ospitato la nuova scuola.

Rimane la scuola con l'attuale spazio verde e alberi che sono stati piantati in diverse ricorrenze e che rappresentano tante storie importanti e di cui riportiamo alcune testimonianze raccolte.


Olmi piantati nel 1992 con LegaAmbiente dai bambini di allora. Le  piante  erano alte meno di un metro.

La prima estate, mentre tutti erano in vacanza, sono sopravvissute grazie a due bidelle , Pinuccia e Graziella, ora in pensione. Le hanno bagnate con secchi d’acqua, uno alla volta, attraversando tutto il  campo, avanti e indietro, sotto il sole. 



A Natale  e a fine maggio, si organizzano delle  feste  per raccogliere fondi. I genitori preparano gli addobbi, cuociono salamelle alla griglia, animano laboratori creativi; le maestre fanno cantare, suonare e ballare  i bambini  di tutta la scuola   contemporaneamente.

La gente  si ferma a chiacchierare fino al pomeriggio. 


Non è semplice organizzare tutto, ma le feste riescono bene.
Con i soldi raccolti a Natale si finanziano progetti di solidarieta’ e beneficenza. Con il ricavato della festa di maggio, i genitori di Calderara,  anno  dopo anno, hanno  realizzato  l’aula video, la biblioteca, due laboratori di informatica l’aula di musica  e tutte le attrezzature necessarie.


Feste a parte ,  tutti i bambini di questo paese  trascorrono qui 8 ore al giorno, per 5 giorni alla settimana, per 9  mesi all’anno,  per   5   anni .  Come potrebbero starci tutto questo tempo senza questo spazio?    E infatti chiedono tutti giorni: - ci porti in giardino?  Dopo usciamo?  Ci porti  fuori?  .
E’ un ritornello.  E hanno ragione.

Gli alberi sono le colonne del cielo, 
se cadono loro, ci cadrebbe addosso un pezzo di cielo.


E questo è il parco che secondo Alparone e Bogani doveva ospitare la scuola elementare, ci viene il  dubbio che forse non lo abbiamo mai visitato e  quindi anche gli alberi presenti. perché  pensiamo da ingenui che non sarebbero mai arrivati a proporre il Polo scolastico così come descritto nel PGT.  Cosi come lo vedete in queste immagini scattate 15 giorni fa il parco rimarrà  tale e gli alberi potranno continuare a dare ossigeno e freschezza a tutti.




Il rispetto e l’impegno dei cittadini non nasce solo da un generico e “romantico” attaccamento agli alberi, ma sempre più si intreccia con altre attenzioni  legate nella convinzione che sia necessaria una nuova equità socio ambientale,  in cui la difesa della salute passi anche attraverso la difesa del verde.



L’albero delle matite.
C’e l’albero del pane, l’albero delle banane, c’e’ la pianta del caffe’ e quella della gomma, c’e’ quasi tutto, insomma, ma non c’e’ - udite udite! – l’albero delle matite. 
Sarebbe stato bello adesso che vien primavera vederlo mettere i fiori, su ogni rametto un pastello di differenti colori. 
Ognuno avrebbe potuto, seminando un mozzicone, allevarsi l’alberello in un vaso sul balcone. l’albero cartolaio: una festa per il salvadanaio… 
E poi, giacche’ c’era, la natura poteva fare anche la pianta delle penne a sfera. invece ha fatto quella del tabacco, che fa spendere un sacco di quattrini, fa tossire e fa tanti altri danni da non dire.

Gianni Rodari


Difendiamo gli alberi dei nostri quartieri.



Un ringraziamento va a tutte quelle persone che hanno collaborato e resa possibile la raccolta di firme, ai cittadini che hanno sottoscritto la petizione, ai genitori, agli insegnanti e a  quelle forze politiche che hanno condiviso le idee e presentato le osservazioni.
A presto Cara Terra Mia - Condomini 167

sabato 29 giugno 2013

Ricordando una grande donna. Margherita Hack




E' morta Margherita, la signora delle stelle.

Una delle figure più prestigiose e limpide del mondo scientifico italiano, da sempre in prima fila per i diritti delle donne e per la laicità dello Stato, 
sincera, democratica ed antifascista.




Alcune sue frasi:

Gli animali son creature di questa terra, sono nostri fratelli e quindi non è che si devono considerare oggetti a nostra disposizione. 
Sono esseri viventi che hanno capacità di amare e di soffrire e quindi dobbiamo trattarli proprio come fratelli, come fratelli minori. 
Noi abbiamo un cervello più potente, però non vuol dire che, per questo, dobbiamo abusare di loro.

Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente, sia un po' come uccidere noi stessi e non vedo differenze tra il dolore di un animale 
e quello di un essere umano.

La percentuale del PIL dedicata alla ricerca è inferiore a quella di tutti i maggiori Paesi europei e il numero di ricercatori su 1000 abitanti 
è meno della metà di Francia, Gran Bretagna e Germania. Questi dati da soli dimostrano lo scarso interesse e apprezzamento verso la 
ricerca, eppure il numero di pubblicazioni sulle principali riviste internazionali e le citazioni delle stesse regge bene il confronto con la 
produzione dei ricercatori di questi Paesi, a riprova che, nonostante gli scarsi finanziamenti e le lentezze burocratiche, molte nostre università 
producono buona ricerca.


Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi
una ricompensa nell'aldilà.

A presto CARA TERRA MIA

venerdì 28 giugno 2013

Le piante stanno morendo.




S.O.S. 
LE PIANTE MESSE A DIMORA CIRCA DUE MESI FA
STANNO MORENDO
VIA TOSCANINI - CALDERARA.






Prima si tagliano gli alberi in quanto dichiarati pericolosi e malati, in effetti non abbiamo mai preso visione di documenti che lo dichiarassero. Poi non a Settembre Ottobre come sarebbe consigliato ma  a Maggio si decide di piantare nuovi alberi.
A fine Giugno e queste foto lo dimostrano, lo stato di questi alberi è a rischio.

Cosa aspettate, avete capito che hanno subito e con urgenza bisogno di acqua ?








Che vi sia improvvisazione nella manutenzione del verde pubblico sembra che ormai sia chiaro a tutti i cittadini, ma che si arrivi anche a situazioni come quella di via toscanini diventa inaccettabile.
Nel taglio dell'erba inoltre non ne è chiara la gestione e tanto meno sappiamo se qualcuno si preoccupa di  controllare che il lavoro sia stato effettuato nel rispetto del capitato che il comune chiede a tutte le aziende.











Uno stralcio del documento in merito al taglio dell'erba.

L’intervento comporta la tradizionale operazione di taglio dell’erba che deve porsi come obiettivo la conservazione e l’infittimento del cotico erboso, tecnicamente classificabile come prato polifita stabile, in modo tale da garantire la preservazione del suolo, la agevole fruizione delle aree verdi nonché le funzioni estetiche e di decoro delle medesime. Tale operazione deve essere eseguita con le modalità dettate dalla buona tecnica agraria in modo tale da favorire l’accestimento delle erbe ed il giusto equilibrio fra le specie che costituiscono il consorzio erbaceo costituente il prato. Tempi e periodicità delle operazioni di taglio verranno definiti all’interno della programmazione degli interventi elaborato dalla ditta appaltatrice.
Il taglio non dovrà mai essere praticato in modo tale che le specie erbacee abbiano altezza media inferiore a cm 5 (cinque), con un limite minimo di cm 3,5 (trevirgolacinque).
Per gli incolti classificati come ARINC, per le aree di forestazione urbana e per alcune aree di verde stradale il limite minimo rimane di cm 5 (cinque).
L’Appaltatore asporterà nel più breve tempo possibile, e comunque entro la stessa giornata del taglio, i materiali di risulta dello sfalcio e quanto recuperato dalla accurata rastrellatura dell’intera superficie. E’ chiaro quindi che ogni intervento di sfalcio deve essere sempre preceduto dalla pulizia generale dell’area oggetto di appalto, ed accompagnato dalla raccolta del materiale di risulta dello sfalcio medesimo.
L’Appaltatore, se autorizzato per iscritto dal Direttore dell’esecuzione del servizio, ha la facoltà di non effettuare la raccolta del materiale di risulta degli sfalci successivi al secondo intervento, a condizione che le erbe sfalciate risultino sminuzzate in frammenti di pezzatura inferiore a cm 3 (tre) e che, ad operazione ultimata, tale materiale sia uniformemente distribuito su tutta la superficie di intervento. Non dovranno
perciò ritrovarsi, al termine di ogni intervento di sfalcio, andane, cumuli, depositi di materiale vegetale né sui prati né nelle zone a copertura inerte. In ogni caso, anche se autorizzato dal Direttore dell’esecuzione del servizio, il taglio con sminuzzamento senza raccolta potrà essere eseguito solo se l’Appaltatore sarà dotato di idonei macchinari predisposti per il mulching.

Marciapede impraticabile

Per “sfalcio completo” deve intendersi un complesso di operazioni sintetizzabili in:
- pulizia completa dell’area, come previsto nella specifica lavorazione,
- taglio delle erbe, come precisato precedentemente,
- rifilatura dei bordi, scoline, scarpate,
- rifilatura degli spazi circostanti e compresi in attrezzature di gioco e arredi della più varia natura,
- asportazione di tutte le erbe infestanti in superfici a copertura inerte (ovviamente escluse le pavimentazioni ad opus incertum e/o grigliati permeabili) - percorsi, piazzali, marciapiedi compresi nelle aree verdi appaltate e prospicienti in sede esterna alle medesime sui marciapiedi costituenti il corpo stradale attiguo alle aree stesse,
- asportazione di eventuali polloni giovani presenti alla base e lungo il fusto delle alberature con particolare riguardo ai tigli,
- asportazione di tutte le piante infestanti arbustive o arboree eventualmente presenti e di nascita spontanea ( es. Rovi, Sambuchi, Robinie, Ailanti, ecc.); questo vale per tutte le superfici, anche pavimentate, della località interessate dai tagli,
- sfalcio e rifilatura dei cigli e dei marciapiedi tangenti esterni ed interni alle zone verdi,
- raccolta e smaltimento materiali di risulta.
Grande attenzione dovrà essere prestata per non arrecare danni con macchine e attrezzi alle piante presenti, siano esse alberi, arbusti o siepi, in particolare nell’uso del decespugliatore a filo.
In caso di necessità l’Appaltatore è tenuto ad eseguire manualmente le lavorazioni di rifinitura.
L’Appaltatore dovrà perciò specificare al Direttore dell’esecuzione del servizio per iscritto le cautele che intende adottare sia nell’utilizzo di protezioni specifiche per le macchine operatrici utilizzate per lo sfalcio sia nell’utilizzo dei decespugliatori a filo.


In presenza di Ambrosia artemisifolia l’Appaltatore è tenuto al rispetto rigoroso della normativa di lotta obbligatoria vigente (“Decreto del Presidente della Regione Lombardia n° 25522 del 29/03/99: ordinanza n°441 contingibile ed urgente ai sensi dell’art. 32 della L. 23/12/1978 n° 833. Disposizioni contro la diffusione della pianta Ambrosia nella Regione Lombardia al fine di prevenire la patologia allergica ad essa correlata”) oltre la vigente ordinanza comunale; in particolare l’Appaltatore deve garantire che questa non vada a fiore, indipendentemente dall’altezza raggiunta dall’erba. Nel caso che ci sia rischio di fioritura incipiente da parte di Ambrosia artemisifolia, l’Appaltatore è tenuto ad intervenire immediatamente. 
Nel caso che sia  rinvenuta la pianta in fioritura, anche se appena iniziata da parte di piante isolate, l’area sarà dichiarata non conforme e si procederà con l’applicazione delle penali previste.


Nel documento di 47 pagine trovate di tutto ed anche precisi riferimenti sul taglio degli alberi.
Vi invitiamo ad una attenta lettura.

A presto CARA TERRA MIA

giovedì 27 giugno 2013

I bambini devono andare in scuole sicure


questo è quanto ha dichiarato il Sindaco Alparone,

Allora perchè non informa i cittadini sui tempi e modi  del  trasferimento della scuola materna di via Tunisia nei locali della primaria di via Trieste ?



Leggi:




STASERA SI RIUNISCE IL CONSIGLIO DEL 1° CIRCOLO


Che i cittadini debbano sollecitare risposte in merito allo stato della scuola materna e veramente assurdo. 
Sembra che il Sindaco abbia da fare cose più importanti.


A presto Cara Terra Mia.

martedì 25 giugno 2013

26 giugno 2011: le “illuminazioni” del Vicesindaco Gianluca Bogani


L’aumento degli importi richiesti per la trasformazione del diritto di superficie

Per ricordare, senza ambiguità e senza fraintendimenti, da dove sono partiti gli incredibili aumenti che i cittadini di Paderno Dugnano, residenti negli stabili economici e popolari di edilizia convenzionata, devono subire per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, riproponiamo, dalla viva voce del Vicesindaco Gianluca Bogani della Lega Nord, le parole pronunciate durante il Consiglio Comunale del 26 giugno 2011 (Verbale di Deliberazione n. 50 ad oggetto: “MODIFICA DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 68 DEL 21.07.2003 AVENTE AD OGGETTO: "APPROVAZIONE PROCEDURA PER LA TRASFORMAZIONE DEL DIRITTO DI SUPERFICIE IN DIRITTO DI PROPRIETÀ' PER LE AREE RESIDENZIALI CONVENZIONATE"), di estrema attualità anche per chi sta ricevendo le “proposte” anche nel 2013.




Per una più approfondita riflessione sulle dichiarazioni del Vicesindaco Bogani pubblichiamo la trascrizione dell’intervento, così come approvato con il Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale n. 61 del 27 settembre 2011.


Consigliere De Simone

Scusate, per favore, un secondo, abbiamo la delibera n. 10 – non preoccupatevi, è una cosa provvisoria, poi sparisco – abbiamo la delibera n. 10, che è la modifica alla delibera comunale n. 68 del 21.07.2003, avente ad oggetto “Approvazione procedura per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per le aree residenziali convenzionate”. Credo che ci debba illuminare con il suo parere l’Assessore Bogani. Prego.


Assessore Bogani

Buona sera e grazie, Presidente. Il punto di oggi che andiamo ad approvare è quello di rivedere i criteri per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Questo passaggio viene effettuato perché sono cambiate alcune cose rispetto alla delibera che abbiamo approvato, appunto, in questo Consiglio, nel 2003. Infatti, questa Amministrazione, quando è entrata in carica, non ha fatto altro che portare avanti proprio quei criteri che ci erano stati lasciati in eredità dal Consiglio Comunale precedente, e questo, fino a che abbiamo potuto applicare quei criteri, abbiamo fatto. Cosa è successo? Nel 2011, le Sezioni riunite della Corte dei Conti ha finalmente sentenziato su come deve essere applicata la legge in questione e, di conseguenza, con questa applicazione, ha dato i criteri di come devono essere calcolate le aree e le stime da poi proporre, insomma, ai cittadini. Dando questi criteri, praticamente quello che rimane in carico al Consiglio Comunale è semplicemente quello di stabilire il metodo di come arrivare a valutare il valore venale delle aree. Con la delibera del 2003, applicavamo i valori ICI delle aree.
Se noi dovessimo continuare ad applicare per arrivare a determinare il valore venale il valore ICI, il rischio è quello di raddoppiare le stime dei valori per le famiglie, per i cittadini che abitano in queste aree, per doverle trasformare in diritto di proprietà. Quindi, noi questa sera cosa andiamo a fare? Anziché applicare, per la determinazione del valore venale, i valori ICI, facciamo una stima analitica puntuale di quelle che sono queste aree. Quindi, andiamo a valutare la situazione reale, e non stime che non sono più attuali con la realtà.
Questa situazione ci evita di raddoppiare questi costi, che, con delibera della Corte dei Conti, come dicevo prima, ci porterebbe a questo, con una stima puntuale ed analitica, oltre ad avere una stima reale, riduciamo questo aumento e lo portiamo più o meno all’incirca, perché poi va fatto caso per caso, viene applicato un aumento che si aggira tra il 10% e il 15%.
Noi, praticamente, deliberando questo punto, troviamo un equilibrio tra andare incontro al le esigenze delle famiglie, senza rendere questo valore fuori mercato, il che vorrebbe dire, poi, che nessuno accede più a questa trasformazione, e quindi non diamo l’opportunità ai cittadini, se il valore è troppo esagerato.
Dall’altra parte, andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha il Comune, perché è chiaro, poi, che se le stime sono troppo elevate e nessuno accede, non ci sono entrate per la città. Quindi, l’indirizzo politico con cui noi oggi andiamo ad approvare, è quello di trovare il giusto equilibrio tra gli interessi delle famiglie e l’interesse della città e del Comune. Quindi, la delibera non fa altro che applicare questa situazione e cerca di trovare, appunto, questo equilibrio. Grazie.


Due note di doveroso commento.

Il Parere della Corte dei Conti a Sezioni riunite N. 22/CONTR/11 del 14 aprile 2011, esprime chiaramente la linea che il Comune avrebbe dovuto seguire, che non prevede alcun aumento piccolo o grande che sia, anzi rimarca la necessità di non operare discriminazioni tra cittadini:

“… le Sezioni riunite ritengono che si debbano in ogni caso far salvi i residui profili disciplinari, la cui vigenza risulta confermata dalla perdurante possibilità, attraverso la loro applicazione, di soddisfare le esigenze di uniformità nella determinazione del corrispettivo e le finalità agevolative sottese al disposto normativo.”.

Quindi, a Paderno Dugnano si è operato in modo essenzialmente opposto rispetto all’opinione della Corte dei Conti, creando difformità e discriminazione  tra chi ha ricevuto la proposta di trasformazione prima della “illuminazione” del Vicesindaco Bogani, e chi ha avuto, e avrà, la sventura di ricevere l’attenzione dell’amministrazione dopo tale l’illuminazione.

Viene annunciato un inspiegabile aumento tra il 10 e il 15%, che non trova alcun fondamento.

Si dice che il rischio è quello di raddoppiare le stime dei valori, e guarda caso è poi è quello che, ad essere ottimisti, è successo.

Con grandi capacità di vedere il futuro si dice che se il valore è fuori mercato nessuno accede più a questa trasformazione, ed in effetti è quello che è puntualmente successo, le adesioni sono passate dall’81% (2009) al 17% (2012).

Quando si afferma che, con i proventi derivanti dalla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà sborsati dai cittadini delle aree 167 “andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha il Comune”, forse non si sa, o si fa finta di non sapere, di cosa si sta parlando. I proventi hanno un vincolo di destinazione, e devono essere necessariamente impiegati nell’edilizia sociale, non certo per fare cassa a spese dei cittadini.

26 giugno 2011: Trasformazione del diritto di superficie
è cominciata un’operazione che fa acqua da tutte le parti


A presto
Comitato CARA TERRA MIA
Condomini 167 Trasformazione del Diritto di Superficie

domenica 23 giugno 2013

13/06/2013 ISTAT: crollo dei trasferimenti di proprietà immobiliare



ISTAT: analisi delle
compravendite immobiliari


Dopo il rapporto immobiliare 2013 pubblicato dall’Agenzia delle Entrate e dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana), di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo:



anche l’ISTAT con un rapporto del 13 giugno 2013 riscontra il crollo della compravendite delle abitazioni. Il periodo preso in esame va dall’anno 2006 all’anno 2012, registrando un crollo dei trasferimenti di proprietà immobiliari pari al 22,6% rispetto al 2011 e del 43,2% rispetto all’anno 2006, considerato anno spartiacque per la tenuta complessiva del mercato immobiliare rilevata dalle statistiche di fonte notarile.




La fonte di riferimento dei dati riportati è il rapporto ISTAT “IV trimestre 2012 - MERCATO IMMOBILIARE: COMPRAVENDITE E MUTUI DI FONTE NOTARILE”.

Un’altra lettura che raccomandiamo caldamente all’Amministrazione comunale padernese.

Tutti documenti e le analisi della situazione del paese e del mercato immobiliare vanno nella stessa direzione. E’ sempre più difficile vendere la propria casa, e quindi anche il valore subisce una forte contrazione, come confermato dai più recenti dati della Borsa Immobiliare.

Se già con gli aumenti posti in essere, la Giunta Alparone – Bogani non rispetta alcun principio di uniformità nel trattamento dei cittadini disconoscendo il principio base della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, che deve essere “agevolativo”, secondo il parere espresso dalla Corte dei Conti.

Con il reale andamento del mercato immobiliare, e delle quotazioni, appare ancora più evidente il principio ispiratore del centro destra padernese nella trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, “fare cassa” con le tasche dei cittadini dell’edilizia economica e popolare.

Chiediamo di porre fine alle discriminazioni, chiediamo la parità di trattamento per tutti i cittadini, chiediamo il rispetto del principio costituzionale di imparzialità della pubblica amministrazione, chiediamo semplicemente l’adozione di criteri uguali per tutti i condomini 167, dal primo all’ultimo.

Uniformare tutte le richieste sulla base dei criteri che questa amministrazione ha sottoposto solo ad alcuni nell’anno 2010, e confermate ancora solo ad alcuni anche negli anni successivi

BASTA CON CITTADINI DI SERIE A E CITTADINI DI SERIE B


A presto
Comitato CARA TERRA MIA
Condomini 167 Trasformazione del Diritto di Superficie






giovedì 20 giugno 2013

Un guerriero sguaina la spada contro l’aumento delle tasse comunali





Chi si batte(va) contro l’aumento dell’addizionale IRPEF ?


Oggi

Con la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 21 del 29 maggio 2013 ad oggetto “VARIAZIONE DELL'ALIQUOTA DELL'ADDIZIONALE COMUNALE ALL'I.R.P.E.F. DI CUI AL D.LGS. N. 360 DEL 28.09.1998” la maggioranza di centro destra di Paderno Dugnano del Sindaco Marco Alparone e del Vicesindaco Gianluca Bogani ha deliberato l’aumento dell’addizionale Comunale IRPEF dalla 0,4% allo 0,6%.




Il regolamento per l'addizionale comunale all'IRPEF:














L’aumento oggi imposto ai cittadini non ha avuto alcuna voce contraria all’interno della maggioranza del Popolo della Libertà e della Lega Nord.


Ieri

Chi oggi ha proposto e deliberato un aumento dell’addizionale Comunale IRPEF dello 0,2%, per l’anno 2007 ha votato contro un identifico aumento proposto dalla precedente maggioranza.
Non solo, l’allora Capogruppo della Lega Nord Gianluca Bogani aveva presentato un emendamento per fissare l’aliquota allo 0,3% (+ 0,1% anziché + 0,2%).







e quindi non approvato l'emendamento presentato dall'attuale Vicesindaco Bogani, il Consiglio Comunale precedente ha deliberato:



Naturalmente il minore aumento proposto, una volta ottenuta la maggioranza e il diritto dovere di amministrare, è stata dimenticato ed è stata quindi mantenuta, fino al nuovo aumento di questi giorni l’aliquota su cui si era espresso voto contrario dello 0,4%.
Chi ieri si è opposto all'aliquota del 0,4%, oggi ha deliberato un'aliquota dello 0,6%.

Complimenti per la coerenza !


A presto
Comitato CARA TERRA MIA
Condomini 167 Trasformazione del Diritto di Superficie