mercoledì 21 agosto 2013

Curiosità estive: I segni rivelatori delle bugie



Così si scopre chi sta mentendo 


Alla pagina:


figura una notizia curiosa, ma dal sapore scientifico:
Non è così difficile comprendere se il nostro interlocutore mente.
Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Carnegie Mellon University ha dimostrato che le persone che provano a nascondere una verità scomoda usano un linguaggio più ingannevole, parole emotive più negative e meno pronomi come "io" e "me".
Anche la lunghezza e il numero di messaggi di posta elettronica possono essere un indizio: chi ha un segreto tende a scrivere mail molto lunghe e con maggiore frequenza dopo l'acquisizione dello stesso.
I segni rivelatori delle bugie sono stati descritti alla convention annuale dell'American Psychological Association. Tra gli esempi reali suggeriti dalla ricerca, l'ex presidente degli States George W. Bush che prese ad utilizzare molti meno pronomi singolari, come "io" e "me", prima di invadere l'Iraq, 


Senza nessuna pretesa, e considerandolo alla stregua di un gioco estivo si va a leggere l’intervento del Vicesindaco Gianluca Bogani nel Consiglio Comunale del 26 giugno 2011 che annunciava, e voleva convincere della necessità degli aumenti per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà a Paderno Dugnano (approvato con il Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale n. 61 del 27 settembre 2011).

Che si nascondesse una verità scomoda usando un linguaggio ingannevole lo abbiamo capito tutti ormai, ma il gioco questa volta è un altro.
L’annunciato ed immotivato aumento tra il 10% e il 15%, si è rivelato nei fatti di molto superiore. Andrebbe aggiunto almeno uno zero a tali percentuali. Ma è interessante vedere quante volte sono stati usati nell’intervento del Vicesindaco i pronomi singolari “io” o “me”, assumendo una personale  responsabilità in merito agli aumenti, o quante volte sono stati usati termini più generici coinvolgendo altri in una scelta profondamente sbagliata.

Buona sera e grazie, Presidente. Il punto di oggi che andiamo ad approvare è quello di rivedere i criteri per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Questo passaggio viene effettuato perché sono cambiate alcune cose rispetto alla delibera che abbiamo approvato, appunto, in questo Consiglio, nel 2003. Infatti, questa Amministrazione, quando è entrata in carica, non ha fatto altro che portare avanti proprio quei criteri che ci erano stati lasciati in eredità dal Consiglio Comunale precedente, e questo, fino a che abbiamo potuto applicare quei criteri, abbiamo fatto. Cosa è successo? Nel 2011, le Sezioni riunite della Corte dei Conti ha finalmente sentenziato su come deve essere applicata la legge in questione e, di conseguenza, con questa applicazione, ha dato i criteri di come devono essere calcolate le aree e le stime da poi proporre, insomma, ai cittadini. Dando questi criteri, praticamente quello che rimane in carico al Consiglio Comunale è semplicemente quello di stabilire il metodo di come arrivare a valutare il valore venale delle aree. Con la delibera del 2003, applicavamo i valori ICI delle aree.
Se noi dovessimo continuare ad applicare per arrivare a determinare il valore venale il valore ICI, il rischio è quello di raddoppiare le stime dei valori per le famiglie, per i cittadini che abitano in queste aree, per doverle trasformare in diritto di proprietà. Quindi, noi questa sera cosa andiamo a fare? Anziché applicare, per la determinazione del valore venale, i valori ICI, facciamo una stima analitica puntuale di quelle che sono queste aree. Quindi, andiamo a valutare la situazione reale, e non stime che non sono più attuali con la realtà.
Questa situazione ci evita di raddoppiare questi costi, che, con delibera della Corte dei Conti, come dicevo prima, ci porterebbe a questo, con una stima puntuale ed analitica, oltre ad avere una stima reale, riduciamo questo aumento e lo portiamo più o meno all’incirca, perché poi va fatto caso per caso, viene applicato un aumento che si aggira tra il 10% e il 15%.
Noi, praticamente, deliberando questo punto, troviamo un equilibrio tra andare incontro al le esigenze delle famiglie, senza rendere questo valore fuori mercato, il che vorrebbe dire, poi, che nessuno accede più a questa trasformazione, e quindi non diamo l’opportunità ai cittadini, se il valore è troppo esagerato.
Dall’altra parte, andiamo incontro alle esigenze di cassa che ha il Comune, perché è chiaro, poi, che se le stime sono troppo elevate e nessuno accede, non ci sono entrate per la città. Quindi, l’indirizzo politico con cui noi oggi andiamo ad approvare, è quello di trovare il giusto equilibrio tra gli interessi delle famiglie e l’interesse della città e del Comune. Quindi, la delibera non fa altro che applicare questa situazione e cerca di trovare, appunto, questo equilibrio. Grazie.

-     Noi 4:

-     Io 0;

Certamente è solo una curiosità. Ma non sono mai stati usati pronomi singolari, come "io" e "me", ma ben quattro volte “noi”.

Il Vicesindaco Bogani ha voluto nascondere la scomoda verità di aumenti giustificati solo dalla volontà di fare cassa, o è solo una coincidenza?


A presto
Comitato CARA TERRA MIA
Condomini 167 Trasformazione del Diritto di Superficie

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