martedì 29 aprile 2014

Aprile 2014: La seconda "provvisoria" proposta di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà




la proposta n. 2 di 3

Come preannunciato, ad un mese dalle prossime elezioni amministrative del 25 maggio, i condomini 167 di Paderno Dugnano sono stati invasi da una “Nuova proposta di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà”.

Con la nota prot. 15410 del 25 marzo (quella che abbiamo trovato nelle nostre cassette postali), firmata sia dal Vicesindaco Gianluca Bogani che dal Sindaco Marco Alparone, veniva pomposamente dichiarato che “dalle prossime settimane giungerà nell2 vostre case un a nuova proposta  da parte dell’Amministrazione Comunale per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena proprietà. Una proposta nuova sia per chi negli anni passati l’aveva ricevuta e poi non ha aderito, sia per coloro a cui non è stata ancora formulata alcuna stima”.

Al momento, oggetto dell’attenzione dell’Amministrazione, sono stati unicamente i condomini 167 che già avevano ricevuto, e respinto, le “vecchie” proposte dalle Giunta Alparone – Bogani.
E così pensiamo si concluda la faccenda.

Un’iniziativa elettorale che in pochi giorni si è trasformata da spot a flop.

Un’iniziativa cui gli stessi promotori, un centro destra che nell’ultimo periodo si è dimostrato estremamente nervoso sul tema del diritto di superficie della prima casa economica e popolare di miglia di cittadini padernesi, non crede molto.

Con lo “sconto”, peraltro da sempre applicato da numerose amministrazioni (citiamo una caso la Paderno Dugnano della stessa Giunta uscente nell’anno 2010), che non è una regalia ma espressamente previsto dalle norme in vigore, è stato improvvisamente cancellato quello che veniva considerato un cavallo di Troia, l’ausilio del Segretario Comunale nella redazione dell’atto.

Venuto a cadere anche l’ultimo elemento di persuasione all’adesione a richieste inaccettabili, vediamo quel che resta sul piatto.

La seconda proposta, parimenti alla prima, non specifica come si è arrivati alla determinazione del corrispettivo richiesto. C’è solo un importo, ma del calcolo, nulla. Il cittadino per avere le informazioni cui ha diritto deve effettuare una richiesta di accesso agli atti, e dopo trenta giorni, potrà avere la Sua documentazione. E’ accettabile pagare restando all’oscuro di tutto?

No, ci vuole trasparenza e condivisione.

Lo “sconto” è indubbiamente di rilievo, mediamente intorno al 40%, ma è sufficiente per considerare il risultato finale accettabile per la trasformazione di case economiche e popolari della periferia padernese con una vetustà ultraventennale?

No, occorre procedere con stime basate su dati reali.

Il prodotto deve essere utilizzato preferibilmente entro il 30 aprile 2015. Pagare oggi, prima delle elezioni, non dà alcun vantaggio. Il cittadino, a meno di impellente necessità di vendita dell’unità immobiliare, ha qualche buon motivo per correre a pagare un importo che comunque andrà ulteriormente rettificato?

No, non c’è nessun buon motivo per aderire.

Viene gentilmente offerta la possibilità: “Per la stipula dell’atto potrà rivolgersi ad un notaio di Sua fiducia”. Una libertà di cui possiamo fare veramente a meno. Possiamo accettare che la pubblica amministrazione lasci il cittadino solo per la stipula degli atti, con la conseguenza che parte del beneficio dello sconto finisca nelle tasche del professionista di turno?

No, ridurre i costi con atti collettivi redatti dal Segretario Comunale,
o a pari condizioni, convenzioni con notai.

Siamo alla solite. Con il notiziario comunale “la Calderina” del settembre 2010, il Vicesindaco Bogani ha sbandierato che: “l’Amministrazione comunale ha già concordato con alcune banche e con la Posta le forme di finanziamento agevolato … “, ma poi è rimasto solo sulla carta. Possiamo accettare che non venga prevista (non deve essere una concessione) alcuna forma di rateizzazione?

No, rateizzazione con l’eventuale applicazione dei soli interessi legali.

Fino al 30 aprile 2015 non viene applicata nessuna rivalutazione ISTAT. Premesso che tale rivalutazione non è obbligatoria, infatti altre amministrazioni non la applicano, sarebbe interessante sapere se l’importo oggi richiesto è frutto di una rivalutazione di stime basate su valori degli immobili che sono sensibilmente diminuiti. Come dire che il valore delle case diminuisce, ma gli importi richiesti per la trasformazione del diritto di superficie potrebbero salire. Paradossale.

E’ fondato aspettarci corrispettivi più bassi, proposti dalla prossima Amministrazione Comunale?

Si, a seguire le ragioni per corrispettivi più bassi.




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