domenica 12 ottobre 2014

Agevolare gli atti di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà: non è un obiettivo della “nuova” amministrazione padernese

Quentin Massys: Porträt eines Notars

Che la stipulazione degli atti di trasformazione del diritto di superficie da parte del Segretario generale dell’ente, non sia più prevista dalla nuova amministrazione Alparone – Bogani, è fatto noto.
Con precedenti articoli è stato posto in evidenza che lo scorso 1° luglio l’amministrazione comunale di Paderno Dugnano ha aggiornato la sezione dedicata alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà relativo agli ambiti ex L. 167/1962 dove, tra l’altro, è stata cancellata senza alcuna spiegazione tale possibilità:






Con la deliberazione della Giunta comunale n. 85 del 17 aprile 2014 ad oggetto “APPROVAZIONE PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE, PARTE GESTIONALE, DELL’ESERCIZIO 2014 E DOCUMENTO PROGRAMMATICO TRIENNALE PIANO DELLA PERFORMANCE 2014-2016” è stato confermato l’obiettivo, già previsto per gli anni precedenti:


L’agevolazione peraltro era prevista unicamente per i cittadini disposti a pagare l’intero corrispettivo richiesto nei tempi previsti dall’ente, senza alcuna possibilità di rateizzazione:

il numero delle adesioni è esiguo (2) ma serve un notevole sforzo per la redazione degli atti



Qualche aspetto in evidenza su quanto riportato dalla deliberazione.
Gli atti rogati complessivamente tra il 2012 (primi atti redatti dal Segretario generale) e il 2013 sono stati complessivamente 15 (quindici), ed hanno comportato un notevole sforzo organizzativo:



Il numero delle adesioni dell’anno 2014 risulta essere esiguo – solo 2, ma le modifiche legislative intervenute in merito alle agevolazioni fiscali di cui beneficiano i contratti di trasformazione del diritto di superficie, comportano una nuova attività di studio per la corretta applicazione della disciplina di tassazione.

Occorre una precisazione, per fare chiarezza. Non occorre una grossa attività di studio per dire che la tassazione sugli atti di trasformazione è cambiata, ed è molto più onerosa per i cittadini. Quelle, solo due, famiglie che hanno aderito nel 2014 alla proposta dell’ente, dovranno pagare solo per la tassazione sull’atto un minimo di 1.100 euro. Forse nessun preposto le ha avvisate prima dell’adesione.
Il tema della tassazione dell’atto, è una questione seria, che andrà compiutamente affrontata e risolta a livello legislativo, e di cui torneremo ad occuparci nel dettaglio.

Poi, dopo il citato aggiornamento del sito istituzionale, è arrivata la formale conferma con la deliberazione della Giunta comunale n. 155 dell’11 settembre 2014 ad oggetto “VARIAZIONE AL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE, PARTE GESTIONALE, DELL’ESERCIZIO 2014 E DOCUMENTO PROGRAMMATICO TRIENNALE PIANO DELLA PERFORMANCE 2014-2016”, dell’annullamento della già prevista agevolazione:

Con la revisione (parziale) dei corrispettivi non si offre ai cittadini un "sicuro risparmio economico"




Quello che lascia di stucco, è la motivazione all’annullamento dell’agevolazione. Non già le citate difficoltà legate al notevole sforzo organizzativo per la stipula degli atti, ma solo come mera conseguenza alla revisione delle modalità di calcolo del corrispettivo.

Come dire che si voglia punire il cittadino, già penalizzato da una tassazione più pesante, per non aver fin qui potuto o voluto aderire alla proposta dell’ente, solo perché l'attuale versione del corrispettivo è più contenuta rispetto alla precedente.

Ancora una volta non ci siamo, bisogna cambiare “registro”.



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