lunedì 6 aprile 2015

Arrivano le lettere di CARA TERRA MIA nelle vostre caselle postali























(rivedere le stime per abbassare i corrispettivi)

In questi giorni si sentono false teorie in merito ad una presunta scadenza per l’adesione alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Sabbiamo bene che l’unica scadenza, vera, è la scadenza della convenzione, più o meno tra una sessantina di anni. Qualcuno ci racconta che i corrispettivi sono già stati abbassati rispetto alla formulazione originaria. Verissimo, ma ciò è successo per la caparbia dei condomini 167 di Paderno Dugnano nel tenere lontano dalle proprie tasche mani avide. E allora ci dobbiamo chiedere se i nuovi corrispettivi, seppur ridotti, sono da considerare giusti, equi, non riducibili, e quindi accettabili dai cittadini. Purtroppo si deve fare ancora un po’ di strada.

la riduzione così come proposta è da contestare
principalmente per due ordini di motivi

Primo. Il Consiglio comunale ha deliberato una percentuale di abbattimento del cinquanta per cento, non dei corrispettivi come previsto dal comma 48 della legge del 23 dicembre 1998 n. 448, ma del valore venale del terreno. Tuttavia, inspiegabilmente e senza nessuna ragione giuridica, è stata eliminata nel calcolo del valore venale del terreno, la riduzione del venticinque per cento espressamente prevista dal comma 89 dell’articolo 2 della legge del 24 dicembre 2007 n. 244, ed applicata con le stime originarie. Chiediamo il ripristino della riduzione del 25 per cento per il calcolo del valore venale del terreno, espressamente prevista dalle norme, e confermata dalla Corte dei Conti.
Il corrispettivo, se la riduzione è stata deliberata nel 50 per cento, deve risultare la metà della richiesta originaria.

Secondo. Dall’anno 2011 il valore dell’abitazione, definito “minimo” e fissato in 1.912 euro al metro quadrato è risultato sbagliato, eccessivo e completamente fuori mercato. Sarebbe come dire che un appartamento economico e popolare 167 di cento metri quadri (commerciali) non si possa vendere a meno di 191.200 euro, box a parte. Una follia. Basti pensare che secondo le tabelle OMI dell’Agenzia delle entrate, quindi per lo Stato italiano, nel primo semestre del 2014 (stime più recenti), il valore delle abitazioni di tipo economico in normale stato conservativo della periferia di Paderno Dugnano parte da un minimo di 1.150 euro a metro quadrato ad un massimo di 1.400 euro al metro quadrato.
Appare evidente che il parametro di partenza, che determina il corrispettivo richiesto, non può essere accettato.
Chiediamo il rispetto dei valori stabiliti da un organismo pubblico come l’Agenzia delle entrate, peraltro utilizzati dall’Amministrazione comunale per la stima degli immobili in dismissione dal patrimonio pubblico, anche quando trattasi di immobili 167 (vedasi ad esempio Via Chopin n. 18).

Tutte le forze di opposizione, dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle e Insieme per Cambiare, condividono le posizioni del Comitato Cara Terra Mia. Ma anche l’Assessore Tonello, a cui ora è stata attribuita la delega sulla questione 167,  si è impegnato in Commissione Territorio al confronto con i cittadini di Cara Terra Mia per giungere finalmente a corrispettivi accettabili e condivisi. Ricordandoci che nessuna amministrazione è eterna. Dopo l’attuale ne seguirà un’altra ed un’altra ancora.
Un vecchio proverbio, che i condomini 167 fanno proprio, recita che “per pagare e morire c’è sempre tempo”, una pillola di saggezza da non dimenticare.
Il buon senso non consiglia di correre a pagare oggi un importo, che anche se ridotto rispetto alle stime precedenti, risulta caro e comunque con ampi margini di riduzione.


Chi ha pagato di corsa e senza riflettere troppo si trova ad aver scucito migliaia di euro in più che nessuno restituirà mai


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A PRESTO CARA TERRA MIA

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