venerdì 1 gennaio 2016

LE RISTRUTTURAZIONI ENERGETICHE E I PUBBLICI TRASPORTI



- Ristrutturazioni energetiche degli edifici esistenti


Ospitiamo un intervento del professor Lorenzo Pagliano. (da Radio Popolare)
Secondo il rapporto 2014 della Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) le fonti di inquinamento dell’aria da particelle sono nell’ordine, per quantità emesse: edifici (residenziali e commerciali), industria e trasporti.

Le emissioni di particelle (Particulate Matter o PM) da edifici sono da due a tre volte maggiori di quelle da trasporti. Il rapporto conclude che “le combustioni nelle residenze dominano le emissioni di PM10 e PM2,5 primari, e dal 2003 hanno AUMENTATO le loro emissioni del 13 e 11 per cento rispettivamente”.
Inoltre le emissioni di particolato dovute ai veicoli sono solo in parte dovute alle emissioni dallo scappamento, in parte larga e crescente sono dovute al consumarsi di copertoni, freni e manto stradale. L’Agenzia Europea per l’Ambiente stima che le emissioni “non da scappamento” fossero equivalenti al 22 per cento del PM2,5 e 50 per cento del PM10 dovuti agli scarichi al 2009. Lo stesso rapporto sottolinea che anche se si azzerassero le emissioni dai tubi di scappamento il traffico continuerebbe a contribuire alle emissioni di PM (attraverso usura dei pneumatici, freni e manto stradale), citando Dahl et al., 2006; Kumar et al., 2013Alcuni ricercatori stimano che al 2020 il 90 per cento delle emissioni totali di PM10 da traffico saranno generate da fonti diverse dai tubi di scappamento (Rexeis and Hausberger, 2009).

Da questi dati si possono trarre le seguenti linee di intervento prioritarie:

– Investire fondi pubblici in “ristrutturazione energetica profonda” degli edifici esistenti, riducendone la domanda di energia di una cifra compresa tra il 50 per cento e l’80 per cento, con interventi di isolamento avanzato delle parti opache, riduzione dei ponti termici, sostituzione finestre, riduzione delle infiltrazioni d’aria e recupero di calore su aria in uscita, applicazione di protezioni solari esterne e realizzazione di ventilazione naturale notturna.

– Stimolare investimenti privati in questa direzione con metodi simili a quelli in utilizzo in alcuni stati membri. Ad esempio in Regno Unito sarà proibito dare in affitto edifici con certificato energetico in classe F o G. A Bruxelles tutti i nuovi edifici devono essere realizzati con elevata qualità dell’involucro, secondo uno standard equivalente a quello Passivhaus.

– Rendere facili, sicuri e piacevoli gli spostamenti in bicicletta e a piedi nelle nostre città, che avrebbe un doppio risultato benefico sulla salute: ridurre drasticamente le emissioni di PM da copertoni, freni e usura del manto stradale, oltre che dagli scappamenti, e al tempo stesso migliorare attraverso l’esercizio la salute del sistema cardiaco, respiratorio e il metabolismo generale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

– Una strategia per il trasporto a basso impatto basata su una integrazione di spostamenti a piedi, in bicicletta e trasporti pubblici. Il solo cambio di combustibile da benzina e diesel a elettricità o idrogeno non può eliminare le emissioni da usura pneumatici, freni e asfalto, genera al momento emissioni inquinanti al camino delle centrali termoelettriche in cui si genera l’energia elettrica, e non ridurrebbe la congestione delle città e l’occupazione di suolo da parte del trasporto individuale. I dati citati portano a considerare che una riduzione drastica del numero e delle dimensioni dei veicoli di trasporto privati sia la via per la riduzione delle emissioni e degli altri impatti da traffico.
di Lorenzo Pagliano

Direttore di eERG (end-use Efficiency Research Groupwww.eerg.polimi.it), membro del Board dell’European Council for an Energy Efficient Economy (www.eceee.org) e direttore del Master RIDEF (Energy Efficiency, Renewables, Energy Economics and Policy –www.ridef.it)

Fonti:


L'ARCHITETTURA ETICA è possibile a Paderno Dugnano ?

Cara Terra Mia



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A PRESTO CARA TERRA MIA

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